musica testi
Milonga para Fidel – Letra: Domingo Arcidiácono – Música: Osvaldo Pugliese
Con le corde ben temperate,
una milonga voglio cantare
per il grande americano
campione di libertà.
Per il grande americano
chi ci ha insegnato a combattere
per la dignità dell’uomo,
per il paese e per il pane.
(Coro)
Questa milonga è per Fidel.
Patria o morte era la sua voce.
Questa milonga è per Fidel.
E le persone in armi lo seguirono.
Questa milonga è per Fidel.
Apparve già l’alba.
Questa milonga è per Fidel.
La notte nera è finita.
Il contadino si piegava
tra i solchi del padrone.
Oggi maneggia l’aratro
canta la tua liberazione.
Oggi maneggia l’aratro
s’ingigantisce del suo lavoro
perché possiede la terra
che la sua mano ha fertilizzato.
Al figlio del contadino
gli hanno negato la conoscenza.
Con un libro tra le mani
sta imparando a leggere.
Con un libro tra le mani
vivi la grande alba
di milioni di cubani
fratelli con Fidel.
Dove erano i fucili
c’è ora una lavagna
e labbra infantili
recitando una lezione
le labbra dei bambini
intonando con fervore
l’inno al suo paese libero
che oggi si prende cura di loro con amore.
Fidel, il tuo nome è bandiera
contro il giogo coloniale.
Questo è il motivo per cui i popoli
ti circondano, fraterno.
Questo è il motivo per cui i popoli
ti danno la loro ammirazione.
Hai dato loro la speranza
e loro, il suo grande cuore.
Questa milonga è finita
che un porteño ti ha offerto
perché odano quelli che dimenticano
che il mio popolo è con te
Perché odano quelli che dimenticano
che non devono mai macchiare
con le loro bugie
il tuo coraggio e la tua lealtà.
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Como dos extraños – Letra: José María Contursi – Música: Pedro Laurenz
Mi spaventó la solitudine
e la paura enorme di morire lontano da te…
Che voglia mi prese di piangere
sentendo in me
l’ironia della realtà!
ed il cuore mi supplicó
che ti cercassi e che ti dessi il mio amore…
Me lo chiedeva il cuore
e allora ti cercai
credendoti la mia salvezza…
Ed ora che sono di fronte a te
sembriamo, già vedi, due estranei…
Lezione che alla fine appresi:
come cambiano le cose gli anni!
Angoscia di sapere oramai morte
l’illusione e la fede…
Perdono se mi vedi lacrimare…
I ricordi mi hanno fatto male!
Impallidì la luce del sole
all’ascoltarti freddamente conversare…
Fu tanto diverso il nostro amore
e fa male constatare
che tutto, tutto è finito.
Che grande errore tornarti a vedere
per farmi strozzare il cuore!
Sono mille fantasmi, al tornare
burlandosi di me,
le ore di ciò che è morto ieri…
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VOLVERÁS… ¿PERO CUÁNDO? (vals)
Calandria che non canti più
dove hai fatto il tuo nido?
Il tuo trillo d’amore non rallegra più
I rami dell’espinillo.
I miei occhi piangono il tuo oblio
la mia solitudine ti chiama,
Calandria che non canti più
dove hai fatto il tuo nido?
Tornerai, tornerai
Laralay, singhiozzante,
Tornerai, tornerai
Laralay … Ma quando?
Alla ricerca del modo va
la luce del mio sentimento,
Le è stato detto che non canta più
sconfitto da un tormento.
Gli hanno detto quella sofferenza
ti fa male senza riposo,
Ecco perché, sempre alla ricerca va
la luce del mio sentimento.
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A la luz del candil – Letra: Julio Navarrine – Musica: Carlos Vicente Geroni Flores
¿Me da su permiso, señor comisario? Disculpe si vengo tan mal entrazao, yo soy forastero y he caido al Rosario, trayendo en los tientos un güen entripao. Acaso usted piense que soy un matrero, yo soy gaucho honrado a carta cabal, no soy un borracho ni soy un cuatrero; ¡Señor Leggi tutto…