Credo di aver condiviso il percorso musicale del tango di tanti altri innamorati della musica del tango.

Ho ascoltato molto jazz nella mia vita ed agli inizi furono le sonorità magistrali di Astor Piazzolla a stimolare il mio orecchio e la mia anima con brani come il famosissimo Libertango o Adios Nonino.

Successivamente fu il Tango Nuevo con le sue sonorità accattivanti dei Gotan Project a farmi muovere i primi passi nel mondo del tango (d’altronde era la moda diffusa del momento, parliamo degli inizi degli anni 2000).

Ma fu solo scoprire i grandi classici (nessuno escluso) che mi fece profondamente innamorare delle sonorità del tango.

Finalmente avevo trovato la mia danza preferita essendo un grosso amante del ballo ma non un grosso amante delle discoteche.

Poi è arrivato il periodo dell’andrà tutto bene e ne usciremo migliori e la crisi che ha colpito profondamente anche il mondo del tango ci ha restituito delle serate che sembrano musicalmente delle sezioni di work out in palestra in cui non viene lasciato per niente spazio al romanticismo del tango stesso.

Con questo non voglio dire che sia tutto così.

Anche post pandemia spesso mi capita di partecipare a serate (frequentemente guidate da musicalizador navigati e di esperienza) che sanno ricreare quella bella onda emozionale fatta di alti e di bassi, fatta di albe e tramonti. Alcuni musicalizador esperti definiscono la serata come se fosse una giornata di ogni persona in cui hai bisogno di prendere un buon caffè per carburare per poterti mettere in moto ed iniziare la giornata per poi arrivare alla pausa pranzo, alla delicatezza del pomeriggio, agli stati d’animo riflessivi dell’imbrunire ed alle atmosfere serali.

In altre serate invece non si vede niente di tutto questo, tutto è energia.

Brani esclusivamente “marcati in 4”. Ritmi esclusivamente oltre i 120 bpm. Periodi musicali storici (anni 20-30) completamente dimenticati ad appannaggio di magistrali orchestre moderne.

Nel tango, come nella vita, ho imparato che molto spesso non c’è un giusto ed uno sbagliato, ma si tratta “solo” di gusti personali.

Per me – innamorato della musica del tango – con la voglia di esprimere un sentimento più che un movimento sono tempi veramente difficili, costretto ad aspettare serate intere una tanda che possa scaldarmi l’anima, piuttosto che ballare tande che mi facciano semplicemente muovere il culo…come se la milonga fosse diventata una palestra.

Ne usciremo migliori? Bene! E’ arrivato il tempo di dimostrarlo.

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