Il tango ci ha abituato a termini che hanno un duplice significato.

Pensate al termine milonga che è allo stesso tempo canzone e danza popolare in tre tempi, diffusa nelle regioni del Rio de la Plata ma anche Locale pubblico dove si ballano il tango e la milonga.

Sapevate che i luoghi in cui si ballava in tempi molto remoti venivano indicati con un altro termine?

Rafael Flores nel suo libro “Il tango ed i suoi labirinti” parlando delle origini del tango così si esprime (pag.18):

“Nell’ambito della Confederazione Argentina, tra il 1830 ed il 1850, durante la dittatura del ricco possidente terriero di Buenos Aires Juan Manuel de Rosas, il populismo governante alimentava i festeggiamenti organizzati dalla gente di colore. Lo stesso Rosas assisteva ai candombes allestiti dalle cosidette naciones de los negros. Si ballava il candombe accentuandone la ricchezza ritmica in contrasto con la sua quasi assoluta povertà melodica. Più tardi, attorno al 1870-1880, con il transito delle navi commerciali proveniente da Cuba, l’habanera, danza di origine cubana al ritmo di 2/4 con una melodia dolce e leggera, a volte cantabile, cambiò le cose. I marinai neri sbarcati al porto di Buenos Aires cercavano gente della loro razza per divertirsi. Introdussero l’habanera nei centri di ballo gestiti dai neri, che non erano più i tambos ma le cosidette academias il cui perimetro era più stretto, e l’habanera che ballavano allacciati portava ad un maggiore avvicinamento. A questo si riferisce Vicente Rossi quando ci informa che nelle academias si ballava l’habanera stretta e che anche i bianchi si tingevano di nero cercando di imitare le danze dei neri durante le sfilate di strada”.

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